Vi siete mai chiesti quanti uomini ci sono che, quando hanno un rapporto sessuale con una donna, danno importanza alle zone erogene del suo corpo che non siano solo i capezzoli, la clitoride e la vagina? Qualora non lo sappiate ve lo dico io: pochissimi. E se per caso ritenete di rientrare fra costoro, potete anche evitare di proseguire oltre con la lettura, in quanto a voi non serve perdere tempo in cose che gia’ ritenete scontate.
Per tutti gli altri, invece, dico subito - anche se e’ superfluo che lo dica - che saper “toccare” e’ fondamentale per riuscire a portare una donna al piacere. Senza l’arte del tatto, infatti, il rapporto sessuale resta monco di qualcosa. Sono nozioni basilari che devono essere imparate se si vuol gustare con pienezza il momento di piacere che ci dona il sesso. Del resto, quando si trangugia un bicchiere di vino e non lo si assapora per bene, possiamo forse dire di essercelo gustato?
Pertanto mettetevi comodi, perche’ ancora una volta, fra le altre cose, vi parlero’ di me, di sesso, e di come mi piace farlo.
Mi piace farlo in modo che ogni parte del mio corpo sia accarezzata, toccata, sfiorata, titillata, sollecitata. Non ci crederete ma nell’atto sessuale non e’ che esistano solo culi, fiche, clitoridi e capezzoli. Ci sono parti del mio corpo che bramano piacere ne’ piu’ ne’ meno di quanto possono desiderarlo i miei genitali, ed esistono altrettante parti del corpo di un uomo, oltre al suo pene, che possono essere utilizzate per provocarmi quel piacere. Ad esempio, avete mai sentito accennare al “bacio della farfalla”?
Non parlo ovviamente del film che troverete facilmente facendo una rapida ricerca con Google, ma di quella pratica che consiste nel “baciarsi” con le ciglia. Forse resterete stupefatti, ma si possono utilizzare le ciglia per sfiorarsi, sulle guance, sulle labbra, o su altre parti del corpo piu’ sensibili. Questo e’ il bacio della farfalla e richiede, oltre che delicatezza, una grande abilita’ nel saperlo fare. Ma si puo’ anche, in modo piu’ grossolano, chiamare con lo stesso termine lo sfiorare le ciglia del partner con la punta della lingua, che e’ altrettanto piacevole e da’, seppur in forma molto piu’ lieve, quell’incredibile sensazione di fremito che spesso sentiamo dentro la pancia quando ci eccitiamo.
Esistono dunque tantissimi modi di amare toccandosi reciprocamente, ed innumerevoli sono le parti del corpo che possiamo usare per farlo. Le mani e le dita sono le piu’ comuni, le meno originali sicuramente, e anche le piu’ facili da usare, ma sono indispensabili per capire bene come calibrare il tocco, la pressione, il massaggio, il pizzicotto o il piccolo graffio. Questo ci fa capire qual e’ il punto limite della forza e della pressione tollerato dalla persona alla quale vogliamo donare piacere. Guai a superare quel limite, perche’ il passaggio dal piacere al fastidio puo’ essere spesso breve e improvviso.
Poi, c’e’ la lingua, che e’ in assoluto la protagonista del sesso orale. In essa e’ concentrata una grandissima carica erotica ed e’ per questo motivo che dovrebbe essere usata sulle parti genitali solo ad uno stadio avanzato dei preliminari e non subito. Ed e’ comunque piacevole sentirsela passare lungo il collo, sulle orecchie, sui seni, sulla schiena, sulle gambe, sull’inguine. Ma attenzione a come la usate e soprattutto alla quantita’ di saliva con la quale la irrorate. Esagerando potrebbe provocare anche disgusto e una diminuzione della carica erotica.
Ma la lingua, come sappiamo, non e’ tutto. La bocca ha anche le labbra e i denti. Le labbra che possono baciare e succhiare, e i denti che possono dare dei piccoli morsi, praticamente ovunque. Anche in questo caso, come con le mani, si deve calibrare bene il punto limite, volta per volta, azione per azione, evitando se possibile di fare troppe cose tutte insieme, per non confondere e mischiare le diverse sensazioni, altrimenti il rischio e’ di provocare fastidio invece di eccitazione.
In ogni caso, nella ricerca del piacere sessuale tutto e’ lecito. L’importante e’ che non ci siano imbarazzi tra i partner, e che non si tema di essere considerati ridicoli se si usano parti del nostro corpo spesso considerate inusuali, come i piedi, le ginocchia, il petto, i polsi, il naso, eccetera.
Personalmente, amo usare - e che, altrettanto, venga usata su di me - qualsiasi parte del corpo, senza preclusioni, e ritengo assai intrigante, oltreche’ interessante per ripeterci un’esperienza di sesso, chi in questa “arte del saper toccare” riesce a metterci un po’ di fantasia. L’importante e’, come ho detto, che si eviti quello a cui ho dato il nome di “effetto polipo”, vale a dire la stimolazione simultanea di piu’ zone erogene nello stesso momento. Infatti, non sempre stimolare piu’ parti del corpo contemporaneamente coincide con un maggiore piacere, e questo vale soprattutto per noi donne che', il piu’ delle volte, amiamo goderci piccole, semplici, sensazioni una alla volta. Anche se, in certe circostanze che anch’io gradisco, la stimolazione di alcune parti del corpo puo’ essere eroticamente collegata, come ad esempio clitoride e capezzoli.
Ci sono varie cose di cui gli uomini devono convincersi. Il sesso non e’ quello che si vede nei film porno; non tutto e’ finalizzato al raggiungimento dell’orgasmo mediante la penetrazione in ogni orifizio o un abile “lavoretto di bocca”. Soprattutto, l’erotismo maschile e femminile non sono speculari; esistono delle discrepanze notevoli che non possono non essere considerate. Noi donne amiamo molto di piu’ i preliminari, le coccole, le carezze, i giochi erotici, la fantasia, e meno la penetrazione che e’ si’ importante, ma e’ per noi solo l’atto risolutivo di un qualcosa che deve essere accaduto prima. Se manca quel “prima”, la penetrazione resta un momento sterile, privo sia di reale piacere che di molto altro.
Ho quasi certezza che, adesso, molti avranno annuito pensando che cio’ che sto dicendo e’ una banalita’ bella e buona, perche’ tutti lo sanno che ho ragione. Pero’, quanti sono davvero quelli che, durante l’atto sessuale, se lo ricordano? Quanti uomini, quando sono euforici d’eccitazione, e hanno voglia di godere frettolosamente perche’ in quel momento non comandano piu’ loro ma gli ormoni, danno davvero importanza ai preliminari piu’ di quanta ne diano al coito?
L’unica cosa sulla quale possiamo essere tutti d’accordo e’ che non devono esistere regole standard nei preliminari sessuali. Ciascuno ha i propri “evergreen” a cui tiene e con i quali riesce a soddisfare la propria partner, pero’, se posso permettermi un consiglio, qualora vi trovaste a farlo con me, sarebbe buona cosa che cominciaste da tutte quelle parti del mio corpo che sono meno erogene, diluendo cosi’ la mia carica sessuale, che’ non e’ proprio da sottovalutare. In piu’, dedicando tempo ad altre parti del mio corpo mi porterete in uno stato di profondo rilassamento. Che e’ poi quello che mi ci vuole per poter gustare pienamente il piacere sublime di quando alla fine giungera’ l’orgasmo. Un altro consiglio, e’ quello di spogliarmi senza avere fretta. Mi piace ricevere le prime carezze e i primi massaggi quando ho ancora indosso i vestiti. Per questo motivo, l’abbigliamento e la lingerie diventano importanti durante un rapporto sessuale e non vanno strappati via subito come se fossero solo d’impiccio.
Il difetto dei molti uomini che ho incontrato, e’ stato spesso quello di avere poca fantasia. A volte, per loro esistevano solo le zone genitali, e il resto non contava. Invece, nella massa dei tanti senza volto, spiccano quelli che hanno saputo darmi piacere ancor prima di farmelo raggiungere nel modo consueto, penetrandomi o leccandomi. Quelli che, sapendo quanto sia gradevole, si sono dedicati alla mia schiena, massaggiandola ora delicatamente, ora con una pressione maggiore, seguendo la colonna vertebrale dall’alto verso il basso, verso i glutei, e dal basso verso l’alto. E poi, alle spalle e alle braccia, massaggiandole una alla volta, senza dimenticare nemmeno un centimetro della mia pelle, senza trascurare il collo, la nuca e le tempie, il viso, gli zigomi, fino a raggiungere le mie labbra pronte ad aspettarli, baciando l’esterno della mia bocca, gli angoli e la lingua.
Se e’ vero - ed io so che e’ vero - cio’ che Coelho scrive nel suo “11 Minuti”, cioe’ che “un uomo non si considera un maschio quando ha un'erezione, ma nel momento in cui sa di dare piacere a una donna”, allora ogni uomo, anche colui che all’inizio di questo post si riteneva convinto di non aver bisogno dei miei consigli, ma che pero’ ha proseguito nella lettura per curiosita’, deve innanzi tutto riconoscere che per godere veramente, deve mettere al centro del proprio godimento l’eccitazione crescente della propria partner, ascoltando il suo respiro, controllando la sua carica erotica, cosi’ da darle l’impressione di avere il pieno controllo del suo piacere. E’ questa la sensazione sublime che permette a una donna, quindi anche a me, di abbandonarsi sempre di piu’ e affidarsi completamente alle sue capacita’ amatorie.
Precisazione per chi non avesse afferrato il riferimento alle “schiene” nel titolo. Questo post mi e’ venuto da scriverlo per via di una foto di Bettie Page che la mostrava di schiena. L’ho collegata, per una strana associazione di idee che poi tanto strana non e’, al fumetto “Chiara di Notte” di Bernet che a Bettie Page si ispira, e poi all’arte del saper toccare, pensando a come sia per me piacevole farmi massaggiare a lungo la schiena prima di una bella scopata; qualcosa che, credo, sia comune a ogni donna. La foto in alto mostra a sinistra Bettie Page e la sua fantastica schiena, al centro la schiena del mio avatar e a destra, la schiena di una sconosciuta. :)