Leggendo qua e la’, nei vari blog di puttane, ex puttane e sedicenti tali, ho notato che esiste uno stereotipo che vuole l’uomo che paga per il sesso come un grezzo materialista, privo di anima e sensibilita’, per il quale la ragazza che si prostituisce rappresenta solo un corpo che serve unicamente a soddisfare i propri bisogni. Che’, a voler sottilizzare, questo comportamento verso le donne e’ ricorrente in molti uomini, sia che paghino oppure no.
Ebbene, avendo avuto modo d'incontrarne moltissimi, posso dire che genericamente il giudizio che si puo’ dare sui puttanieri - ed anch’io, confesso, l’ho dato spesso -, e’ quello appena descritto. Pero', se solo capita di conoscerne in modo approfondito qualcuno, ci si accorge che a volte si tratta di un autentico pregiudizio, perche' le cose non stanno proprio cosi’ e in molti casi, si puo’ scorgere in loro un’insospettabile sensibilita’.
Il rapporto prostituta-cliente e’ qualcosa di molto particolare. Anche se si tratta di uno scambio servizio-denaro equiparabile ad un qualsiasi altro scambio del genere, in realta’ presta il fianco ad implicazioni di natura psicologica molto profonde, sia da una parte che dall’altra, in cui la sincerita’ dei sentimenti non puo’ essere contemplata come fattore positivo e fondante di una relazione, ma che anzi rappresenta un elemento di debolezza del quale la controparte potrebbe approfittarsi.
Per questo, e’ molto difficile che fra cliente e prostituta si crei una sana e sincera amicizia, oppure qualcosa di molto piu’ profondo, a meno che entrambi non scelgano – ed e’ cosa molto difficile - di rompere il muro che li separa. Pero’, quando questo avviene, capita che pian piano si arrivi ad aprirsi e a confidarsi cio’ che normalmente viene tenuto nascosto persino a chi e’ piu’ intimo. Soprattutto quando c’e’ il rischio che venga manifestato cio’ che palesa vulnerabilita’.
Non sono dunque molti i puttanieri che si aprono totalmente nei confronti di una puttana, e sono ancora meno i casi in cui accade il contrario. Il motivo sta appunto nella strana commistione che c’e’ fra denaro, sesso e sentimento, condito molto spesso di moralismo e sensi di colpa. Per cui, quasi sempre, ciascuna delle parti attribuisce all’altra la mancanza morale piu’ grande, forse per attenuare l’eventuale senso di colpa che prova per la propria debolezza. Il sentimento di rivalsa ed una certa attitudine che molti hanno a volersi ergere al di sopra degli altri, poi, aumenta ancor piu’ le distanze ed accentua le incomprensioni.
Mentre si esercita la professione, dato il coinvolgimento che c’e’, e’ difficile comprendere questi meccanismi. Certe cose affiorano solo col tempo, col senno di poi e dopo aver acquisito conoscenze ed esperienze tali da poter valutare il tutto con un metro piu’ accurato. Magari, per quanto possa essere complicato, cercando di porsi in equilibrio tra i due mondi: quello delle puttane e quello dei puttanieri.
Perche’ puttane e puttanieri sono due facce della stessa medaglia. Gli uni non possono esistere senza le seconde e viceversa, e non e’ che una parte sia migliore dell’altra. Esistono solo le persone. Persone buone, cattive, oneste, disoneste, coerenti, incoerenti e tutto cio’ che le rende umane, ed e’ sulla base della loro individualita’ che devono essere giudicate, non per la categoria alla quale, sbagliando, vengono accomunate. Cosi’ esistono puttanieri dotati di grandissima sensibilita’ come ne esistono di cinici e insensibili, e cio’ vale allo stesso modo anche per le puttane.
Ma allora cos’e’ che impedisce a questi puttanieri, che non sono proprio gli esseri ignobili e schifosi che lo stereotipo imporrebbe, di creare punti di contatto e magari anche un qualche tipo di relazione con prostitute che siano dotate dello stesso tipo di sensibilita’? Sembrerebbe nulla, ma invece, come abbiamo detto, gli ostacoli sono spesso insormontabili. Il perche’ puo’ a tratti emergere dal racconto di un uomo, un puttaniere, che con una puttana amica si e’ confidato tanto tempo fa, da cui si evince quanto a volte sia fuorviante l’immagine che molte ragazze che esercitano la prostituzione - o che raccontano di farlo - forniscono dei loro clienti quando li reputano tutti dei maiali e privi di sensibilita’.
“Lei ha un bimbo piccolo che l’aspetta a casa. E’ per lui che lo fa e quando sente il mio abbraccio affettuoso dove puo’ rifugiarsi ci si butta e contraccambia. Mi rendo conto che puo’ essere tutta un’illusione, o almeno non sono in grado di capire se tutto quello che mi viene detto sia realmente sincero oppure una finzione, ma credo di saper riconoscere un contatto affettuoso da uno finto.Basta avere un po’ di sensibilita' per percepirlo, e se l’avverto non mi risparmio. Do tutto quello che posso dare, felice di aver portato qualche ora di serenita' a chi ne aveva bisogno. Forse saro’ stupido, ma donare e ricevere affetto e' una sensazione che non ha prezzo, e poco importa se e' solo per poche ore. L’importante e’ che arrivi dal cuore.Molte ragazze che fanno questo mestiere sono ormai abituate a conoscere gli uomini. Basta uno sguardo e poche parole per capire la natura di chi hanno davanti. Sono piu' sensibili, anche se cercano di nasconderlo, e dietro a tanto carattere a volte si cela una dolcezza infinita che non lasciano uscire perche' molti uomini potrebbero approfittarne per farle soffrire troppo. Non si fidano. Il loro passato e' troppo ingombrante.Pero’ quando esco da quella camera sono felice di essere stato me stesso e di aver speso bene il mio tempo insieme a lei. Il denaro e' solo un dettaglio in questo caso. Non che capitino spesso queste situazioni, ma quando ci si entra e’ difficile poi uscirne.Posso farti una domanda? Come si puo’ capire che una ragazza non finga veramente, e che fiducia puo’ riporre lei in qualcuno che paga per far sesso?"
Ecco, ricordo che ai tempi una risposta a questa persona fu data, ma al momento sono piu’ interessata a girare la sua domanda a tutti voi.