Per tenere a bada i manifestanti e per far fronte alle continue sommosse venne dispiegato l’esercito, ma la gente, esasperata, prese d'assalto le armerie e le caserme procurandosi armi e munizioni. Cio’ segno’ l'inizio della rivoluzione. Chi aveva detenuto posti di potere, e chi si era avvalso di privilegi, nottetempo, vista la malaparata, immaginando che sarebbe stato ritenuto responsabile, inizio’ a fuggire, cercando di portare con se’ quante piu’ ricchezze possibili, ma pochi riuscirono a mettersi in salvo. I piu’ furono catturati, imprigionati oppure uccisi.”
Parrebbe la cronaca di un futuro prossimo venturo. Un mondo ridotto alla fame a causa degli scombussolamenti climatici per l'inquinamento, la speculazione selvaggia sul prezzo del cibo ed una politica autoritaria e spietata da parte di una classe dirigente che ormai non ha piu' contatto col popolo. Un mondo non molto lontano da quello in cui, molti prevedono, potrebbe tramutarsi il nostro. Eppure la vicenda non e’ futura e si conclude cosi’:
“Mercoledì 16 ottobre 1793 Maria Antonietta fu portata fuori dalla prigione, fatta salire sulla carretta dei condannati a morte e condotta verso il patibolo con le mani legate dietro la schiena. Alle 12.15 la lama scese sul suo collo, tra le urla di gioia del popolo parigino.”
Sono passati appena due secoli da quegli avvenimenti. Non sono moltissimi, pero’ dicono che il mondo sia cambiato radicalmente da allora. Dicono che con la Rivoluzione Francese sia finito il periodo oscurantista medievale e l'Umanita' abbia iniziato un percorso illuminato. Oggi abbiamo la democrazia e la liberta’. Possiamo dedicarci alle cose realmente importanti che sono: cibarsi, dormire, defecare, scopare. Magari, quest’ultima cosa fatta a solo scopo riproduttivo, come dice l’ometto dalle scarpette rosse, e tassativamente non in luogo pubblico, come dice qualche bella ministra. Di cosa ci lamentiamo, dunque?
Dovremmo vivere tranquilli, sereni. Tutto sta andando bene. Poco importa se in questo momento qualche banca e qualche fondo pensione falliscono. I soldi non sono importanti; lo dice sempre lui: l’ometto dalle scarpette scarlatte. Cio' che realmente vale e’ la fede nel Signore. Anche se qualcuno, nel mondo, non ce la fara’ a dire la “preghierina della sera”, in quanto deceduto per fame, per sete, per freddo o per malattia perche’ (appunto) non possedeva soldini necessari per procurarsi quei farmaci che, da chi detiene il brevetto, non vengono certo regalati in cambio di “santini” di Padre Pio.
E quando poi si legge che qualcuno si e’ fatto una bella vacanza a base di splendidi alberghi, buon cibo, cure estetiche, massaggi di dietro ma soprattutto massaggi davanti, attingendo agli 85 miliardi di dollari stanziati dall'intera comunita’ per salvare la sua societa’ dal fallimento, dobbiamo convincerci che i 440.000 dollari spesi, come dice
MARTIN SULLIVAN, amministratore delegato di AIG (strana coincidenza che il nome di sua moglie sia Antoinette), erano meritati. Ed e’ forse pensando al “merito” di questi manager che, colui che non nomino (perche’ pare porti sfiga solo proferire il suo nome), ha pensato d’inserire, anche nel piano di salvataggio delle banche dell'italico Paese, delle
NORME che concedessero a chi ha saputo gestire il risparmio di tanta gente in maniera oculata, il dovuto merito.
Ho sempre una strana sensazione mista fra l'amaro in bocca ed il mal di stomaco ogni volta che leggo notizie del genere in cui chi dovrebbe gestire il bene pubblico, e quindi correggere la rotta in caso di storture del sistema, si preoccupa per prima cosa non tanto del potere d’acquisto dei salari e delle pensioni di milioni di persone che non arrivano piu’ a superare la fine del mese, quanto di
SALVAGUARDARE quattro malavitosi coglioni incapaci solo perche’ fanno parte del suo golf club.
Per curiosita' ho navigato in internet per cercare gli importi delle pensioni italiche. Cio’ che ho trovato e’ sconfortante. Non sono italica e per quelle come me non e’ previsto alcun vitalizio pensionistico, ma credo sia meglio buttarsi da un viadotto dell’Autostrada del Sole nel tratto Pian del Voglio-Barberino del Mugello, apprezzando almeno una volta nella vita l’ebbrezza del “volo libero”, piuttosto che “consumarsi” con una pensione di 659,90 euro.
Non esistono ormai case in affitto a meno di trecento euro, il pane ne costa quattro al chilo, l’acqua un euro a bottiglia ed il gas, il gasolio e l’energia elettrica sono ormai "articoli" per soli ricchi. Neanche nutrendosi a pane e acqua, consumati al freddo di una stanza al buio, sarebbe possibile sopravvivere con 659,90 euro al mese di pensione. Figuriamoci chi la pensione non l’ha ed ha pure la sfortuna di avere una qualche malattia che richiede visite mediche, medicine costose e terapie.
Ovviamente non tutti sono cosi’ sfortunati di avere una pensione cosi' bassa. C’e’ anche chi (
ECCO LA LISTA, ci si puo' divertire anche a vedere le schede dei personaggi con i loro titoli di studio), oltre a
STIPENDI di tutto rilievo, puo’ contare su vitalizi prestigiosi che lo Stato concede loro in virtu’ dei loro grandi meriti e della loro grande capacita’ nel gestire e risolvere le situazioni.
Una persona “normale” impiega 40 anni di lavoro per farsi una pensione da fame. Una “personalita’” che e' in quella lista, invece, dopo pochi anni, ha quanto basta per ritirarsi alle isole Cayman a concedersi happy hour a base di Pinacolada per il resto della vita. Quindi possono tranquillamente dire ai loro elettori, sia da una parte che dall’altra, che tutto va bene, che non e’ il caso d’allarmarsi, che i loro soldi (quali?) sono al sicuro, che nessuna banca fallira’…
Anche perche’ molte banche appartengono a loro, o ai loro amici, o agli amici dei loro amici, quindi come possono fallire?
Sono solo “cicli economici”. Basta non perdere la fiducia nel Mercato (quale mercato? Forse il mercatino dell’usato?) e mantenere i nervi saldi. L’economia si risollevera’ prima o poi, e tutto tornera' ad andare a gonfie vele. Insomma, si tratta solo di fare qualche piccolo sacrificio adesso: mangiare meno pane, abbassare il calorifero, spegnere la luce, bere acqua del rubinetto e lavarsi poco e, ovviamente, rinunciare a qualche spesa superflua…
Come se avanzassero i soldi per una spesa superflua oltre a quella di accendere un cero alla Madonna per chiedere un miracolo.
Sono sempre stata dell'opinione che se quelli della lista ed i loro amici, e gli amici dei loro amici, rinunciassero a qualche privilegio, forse sarebbe una cosa equa, soprattutto in questi tempi di grande recessione, ma coloro che in TV dicono che non e’ riducendo gli stipendi e le pensioni dei privilegiati che si risolve il problema del malessere sociale, perche’ i privilegiati sono pochissimi mentre i pezzenti sono tantissimi, mi hanno convinta ad abbandonare le mie idee utopiche.
Meno utopie quindi, e piu' pragmatismo: devono essere i pezzenti a fare ciascuno un piccolo sacrificio, perche’ un piccolo sacrificio moltiplicato milioni di persone da’ un grande risultato altrimenti non ottenibile tartassando quelle poche decine di migliaia di privilegiati.
Ovviamente, chi parla in TV, sono tutti grandi economisti, studiosi, giornalisti, opinionisti (mi sono sempre chiesta chi cazzo fossero ‘sti opinionisti… gente che da’ opinioni? Gente che prende i soldi per dare opinioni? Misteri dell’italico Paese, i cui abitanti hanno una fantasia nell’inventarsi “strane” professioni, che non e’ seconda a nessuno) ed anche avendo l’impressione che nessuno di questi faccia parte della schiera dei pezzenti, ho voluto credere alla sincerita' delle loro motivazioni: e’ piu' giusto che chi percepisce una pensione di 659,90 euro faccia un piccolo sacrificio contribuendo a quel grande progetto che coinvolge decine di milioni di pezzenti suoi simili. Agli altri, quelli che fanno parte della lista, ai loro amici ed agli amici dei loro amici (non chiamiamoli privilegiati ma “benefattori”), e’ lasciato invece l’arduo compito di contribuire al rilancio dell’economia tramite i loro acquisti.
A tal proposito sono andata a spulciare un po’ cio' che, solo ed esclusivamente nell’anno 2008, ha acquistato un noto personaggio il quale, pare, stia dando in tale modo un notevole contributo all’ economia. Si tratta solo un piccolo esempio, piccolo piccolo, quasi nano, ma e’ sufficiente per capire come, anche in tempi bui che fanno presagire vicende come quelle descritte nell’incipit, ci siano persone dedite al bene di tutti.
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Qualche spesetta per il suo hobby.
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Una casetta qua.
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Un’altra la’.
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Una in campagna.
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Una al mare.
In effetti, questo mio post, puo’ apparire ai piu' come l'ulteriore estrema manifestazione d’invidia "comunista" nei confronti di chi, perche’ nella sua vita ha saputo lavorare onestamente e bene, non ingannando il prossimo e non approfittandosi dei vantaggi concessi da suoi incarichi istituzionali, ha saputo gestire al meglio il suo capitale potendosi oggi permettere non solo di essere molto ricco, ma addirittura di poter andare, a pubbliche spese, in pensione con il massimo dello stipendio, oltre a ricevere una cospicua indennita’ di anzianita’. Per lui questi soldi sono spiccioli, ma sono certa che non vi rinuncera' e sapra' impiegarli nel migliore dei modi, contribuendo alla sua opera filantropica di rilancio dell'economia.
Ad esempio, per un acquisto come
QUESTO, un articolo che ho sempre sognato di possedere per affettare il delizioso salame ungherese, chi non proverebbe invidia? Ditemelo.