La vigilia di Natale sei stato collegato con il mio blog fino all’una e un quarto. Prima di disconnettere ti sei riletto il mio post onirico Cigány esküvő. Ti sei soffermato sull’immagine della ragazza in rosso, l’hai osservata a lungo sul tuo schermo settato a 1280x1024. Forse l’hai desiderata. Poi hai spento il PC e ti sei coricato.
Non so se hai sognato quella ragazza dal piccolo seno, ma alle dieci di mattina o giu’ di li’ eri nuovamente davanti al computer. Nella pagina iniziale del tuo browser, Google.it, hai digitato nel campo di ricerca le parole chiave “chiara di notte” e sei ritornato da me.
A volte mi chiedo che tipo di persona tu possa essere, quale sia la tua vita, quali siano i tuoi pensieri, come sia la tua giornata… per esempio quella di Natale. Avendo tempo a disposizione ho deciso di togliermi questa curiosita’. Ho voluto studiarti dal mio punto d’osservazione. Sai che sono una scienziata.
Ti sei connesso con il mio blog alle 10.18. A quell’ora non avevo ancora scritto niente di nuovo, per cui presumo tu sia andato a frugare fra i commenti cercando qualcosa di mio.
Sapere che al mattino sono io il tuo primo pensiero da un lato mi intriga, dall’altro mi preoccupa. Voglio credere che trovi stimolante questo mio diario o forse (chissa’) trovi stimolante chi immagini stia davanti alla tastiera: colei che adesso digita queste parole.
Mi piace pensare che sia cosi’. Un sottile piacere mi assale ogni qual volta percepisco che un uomo mi desidera. Chiamala torbida perversione, ma per una donna “sentire” questo tipo d’interesse al limite del morboso, anche se spaventa, puo’ essere eccitante.
Hai continuato ad aggiornare la pagina del browser sperando nell’arrivo di nuovi post. Lo hai fatto fino a quando sei andato a pranzo: alle 12.00 in punto. Ho sorriso. Gli orari dei miei pasti sono spesso sballati rispetto a quelli tipici ed e' questo il motivo per il quale, almeno in queste cose, non mi ritengo una persona precisa. Mentre tu…
Cavolo, hai spaccato il minuto. Percio’ mi sono immaginata una persona che fa della precisione il suo stile di vita. Quasi una pignoleria. Oppure intendi mettere dei paletti, limiti per separare esattamente i momenti dedicati al reale da quelli dedicati al virtuale.
Dalle 12.00 fino alle 16.30 circa sei stato pressoche’ assente, ma non del tutto. Ogni 30-60 minuti ritornavi al PC ed aggiornavi il browser per vedere se per caso m’ero fatta viva scrivendo qualcosa.
In realta’ credo che avessi altro da fare. Forse il pranzo di Natale con le persone a te care. Non voglio immaginarti solo. Sono una donna molto sensibile al tema della solitudine, e se quando riguarda la mia persona mi affascina, quando invece riguarda gli altri mi inquieta. Preferisco immaginarti con la famiglia, seduto al tavolo da pranzo a gustare il panettone.
Alle 16.27 sei ritornato da me e con me sei rimasto continuativamente seguendo il blog passo per passo.
Ci sono volte in cui la mia fantasia riesce ad espandersi oltre lo spazio. Devo confessarti che ti ho immaginato seduto davanti al computer mentre indirizzavi il tuo pensiero a me e mi sono sentita trafitta. E’ una strana sensazione, ma e’ tramite questa sensazione che l’anima mia riesce a distaccarsi dal corpo e viaggia oltre le pareti di questa stanza. Per un momento ho avvertito le tue dita che, sfiorando i tasti per scrivere parole, mi accarezzavano dolcemente.
Mi e’ accaduto altre volte, sai? Proprio in questi giorni in cui sono stata bloccata in casa per l'influenza mi e’ accaduta una cosa simile con qualcuno, ma non eri tu.
Stavo passeggiando per le strade della mia citta’. Arrivavo di fronte alla mia vecchia scuola il cui cortile e’ recintato da una rete in cui si apre un grande cancello. Il luogo era deserto ma tutt'intorno echeggiavano le grida gioiose dei bimbi alla fine dell’ultimo giorno di lezione prima delle vacanze natalizie. E fra quelle grida avvertivo anche la felicita’ di Tündi. Poi un uomo del quale non ho visto il volto ha accarezzato quella rete di recinzione ed ho avvertito un brivido, come se quella carezza fosse diretta a me. Con lui ho proseguito lungo la via ed arrivati al termine mi ha donato una rosa. Rossa.
Non so se in te alberghi sincerita’ o menzogna. Molto probabilmente la verita’ e’ diversa da quella che ti ostini a descrivere, ma in questo mio esperimento tutto cio' e’ irrilevante. E poi non ho mai conosciuto un uomo che non mentisse, almeno in parte, un po' anche a se stesso.
Alle 20.00 hai fatto un altro break. Forse per la cena. Questa volta pero’ e' stato brevissimo. Appena 60 minuti. Ancora sorrido per la precisione che hai sui tempi.
Alle 21.18 sei andato a leggere l’archivio di gennaio 2007. Non sono riuscita a comprendere il motivo di questa tua ricerca. So di per certo che conosci dettagliatamente tutti i miei post quindi perche’ sei andato a rileggerti quelli di gennaio scorso? C'era qualcosa d’interessante che volevi controllare? Forse una frase, un concetto che poteva servirti a capirmi meglio?
Non so e non ho indagato. E poi in fondo poco mi importa. Cio’ che invece mi incuriosisce e’ scoprire la ragione per la quale un uomo e’ cosi’ attratto da un’entita’ virtuale qual io sono, in una sorta di voyeurismo impalpabile fatto della stessa sostanza dei sogni.
Del resto non hai neppure la certezza che io esista nei termini in cui mi descrivo. Potrebbero aver ragione i pisquani, quelli che non accettano l’idea che io possa essere donna. Potrei davvero essere un barbuto ragioniere brianzolo.
Ma in fondo a te interessa veramente che io sia donna? Che io sia come tu immagini cioe’ come la ragazza in rosso dal piccolo seno? Ti interessa veramente la mia storia oppure e’ solo il francobollo raro che vai inseguendo?
Mezzanotte. Come tua consuetudine scegli un’ora precisa e rotonda per disconnettere. Forse hai deciso di coricarti prima oppure ti sei annoiato di attendere un mio post serale. Se solo avessi immaginato che stavo scrivendo per te sono sicura che avresti aspettato, ma non potevi saperlo.
Ti sarai addormentato come al solito pensandomi? Questo non lo so, ma di sicuro so che domattina alla solita ora accenderai il PC e stavolta leggerai qualcosa di diverso: questo post.
Mi par di vedere la tua faccia. Sgranerai gli occhi sorpreso. All’inizio non capirai, ma poi la certezza si fara' strada e t’illuderai di essere il protagonista di questo mio delirio. Ma non potrai mai confessarlo.